L’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) Monte Portofino è stata fondata il 16 marzo 1981, per volontà e dedizione di sei benemeriti fondatori: Carolina Colli, Margherita Collacchioni, Celeste Ott, Anna Maria Magnasco, Vittorio Sarti, Aldo Cerro.
L’intento di tutta l’Associazione è quello di impegnarsi per sensibilizzare e divulgare il volontariato Avo, che non è soltanto, e semplicemente, un acronimo, ma un autentico sinonimo di aiuto e supporto alle persone ricoverate nelle strutture ospedaliere e nelle case di riposo.
Lo scopo e la volontà dell’Associazione sono quelli di portare il calore umano di una presenza amica, un servizio qualificato, organizzato e gratuito, basato sui principi costituzionali di democrazia e della partecipazione sociale.
Il ricoverato richiede cure professionali attente, ma anche un sostegno morale, una presenza amica che lo accolga, lo ascolti nella sofferenza fisica e nella solitudine.
L’ascolto è una virtù fatta di umiltà, attenzione, intelligenza, ma soprattutto di amore.
L’Avo Monte Portofino opera con circa 160 volontari e aderisce alla Consulta del Volontariato di Santa Margherita Ligure. È presente nella struttura ospedaliera di Rapallo, nella residenza Protetta Pii Istituti e Centro Diurno di Santa Margherita Ligure e nella residenza Conte Canevaro di Zoagli.
L’Avo si affianca alle strutture socio-sanitarie e ospedaliere con spirito di collaborazione. Costanza, continuità e preparazione sono condizioni indispensabili per svolgere al meglio il servizio.
Vengono organizzati, per i nuovi volontari, ogni anno, alcuni corsi di formazione.
Una volta terminato il corso, il futuro volontario entra in servizio, inizialmente affiancato da un volontario esperto, così da iniziare un breve, ma allo stesso tempo necessario, periodo di “tirocinio”.
L’aggiornamento, per chi è già in servizio, è, a sua volta, un’importante pratica costante per poter rimanere sempre informati.
Presidente dell’Avo Monte di Portofino, Associazione che ha dovuto almeno momentaneamente ridurre la propria attività per difficoltà operative legate all’emergenza sanitaria, è Nino Di Cristofano, vice presidente Marino Iskra, segretario Andrea Granata, coordinatrice ospedale Grazia Schneck, coordinatrice case di riposo Antonella Terrile.
Nel 2018-2019 è stata ideata l’iniziativa “Noi insieme a voi”, che racchiude due progetti – “Io mi ricordo” e “Ti tengo per mano” – rivolti agli ospiti delle residenze Pii Istituti Riuniti e Centro Diurno di Santa Margherita Ligure e Conte Canevaro di Zoagli, allo scopo di incoraggiare i rapporti intergenerazionali (ragazzi/anziani) per migliorare la qualità della vita degli assistiti ricoverati.
Attraverso le parole e le immagini, si è puntato a favorire le relazioni sociali per una vita partecipata e condivisa e, nello stesso tempo, ad attenuare la solitudine e l’angoscia per il futuro.
Hanno partecipato i volontari dell’Avo Monte di Portofino, insegnanti e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Liceti di Rapallo e i responsabili delle strutture coinvolte nel progetto.
“Io mi ricordo” si proponeva di favorire l’espressione a livello comunicativo, sostenendo e invogliando gli anziani a raccontarsi, a ricordare momenti importanti della propria vita. Gli assistenti sociali, gli operatori socio sanitari delle strutture, coadiuvati dai responsabili di reparto Avo, hanno supportato e raccolto i racconti. Gli studenti del Liceti li hanno trascritti e corretti sintetizzandone i contenuti senza stravolgerne il concetto.
“Ti tengo per mano” era invece articolato attraverso tre incontri fotografici in esterna, della durata di circa cinque ore ciascuno. I luoghi prescelti sono stati la passeggiata a Zoagli, il campo da Golf a Rapallo e la Piazzetta e i dintorni a Portofino. Gli studenti del Liceti, opportunamente istruiti all’utilizzo degli apparecchi fotografici, con il supporto dei volontari Avo e la collaborazione dei responsabili delle strutture, hanno incoraggiato gli anziani a fotografare e a fotografarsi per creare un’atmosfera di serena solidarietà condivisa.
Giovani e anziani si sono messi in gioco vivendo in relazione e collaborazione.
Ruoli interagenti (anziani e ragazzi): gli uni “maestri di vita” degli altri.

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