Gli accoglienti spazi di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure, ospitano, da mercoledì 13 dicembre a domenica 7 gennaio, la mostra personale di scultura dell’artista Leonardo Lustig. Esposte per l’occasione una quindicina di opere in marmo di Carrara, ed alcune in cemento patinato, in terracotta e qualche piccolo bronzo.

Le sculture in marmo ricavate da blocchi informi, scelti nelle cave di Carrara, presentano volti e figure che escono dalla materia, in cui è evidente la simbiosi tra la materia grezza, la lavorazione e lucidatura di alcune parti della figura. Anche quel senso di severa tranquillità, caratteristica della montagna, da cui proviene il marmo, aiuta alla definizione stilistica delle figure nascenti e diventa un elemento fondamentale dell’opera. La presunta casualità gioca un ruolo importante nella creazione di queste sculture di marmo, perché porta i segni di un complesso di esperienze, di studio e lavorazioni acquisite nella realizzazione di molte opere precedenti, diventando l’elemento dominante per indicare quel libero arbitrio dell’artista visto come valore supremo da raggiungere.

Nelle opere di cemento patinato terracotta e bronzo la presentazione della figura umana ha un doppio significato, sia celebrativo (come soggetto) sia operativo (come impegno), ma questa figura non rappresenta l’uomo com’è oggi, forse dell’uomo contemporaneo si riprende solo un certo “traguardo-raggiunto” di libertà, ma piuttosto un uomo come potrebbe essere se lo si immagina aver percorso una strada storico culturale. Si pensi ai valori psichici e morali e a traguardi elevati dei canoni estetici raggiunti dall’antica Grecia mai più eguagliati con tanta intensità, se non con qualche vetta isolata; ancora oggi, quel periodo viene identificato con il termine “classico”.

Se nel lavoro di Lustig si può quindi parlare di classico, questa classicità è da ricercare nei caratteri che esistevano prima della nascita di questa terminologia, (la quale terminologia è il primo passo verso una degenerazione dei valori autentici che andava definendo). Nel lavoro di scultura in generale, l’artista cerca un equilibrio tra il talento innato, lo studio delle tecniche di lavorazione, i riferimenti naturali, culturali e l’invenzione.

Le opere in marmo sono:

“Danzatrice” 2005. La scultura “Eroe” – iniziata nel 1990 – ha visto diversi interventi e modifiche successive per raggiungere una sempre maggiore semplificazione della forma. “Maestà” 2007, “Immagine della montagna” 2007, “Iraniana” 2008, sono sculture in cui è maggiormente visibile la struttura originaria del blocco di marmo. In “figura angelica” 2007, “Volto dinamico” 2005, “Fiducia” 2008, viene in evidenza anche la bellezza del marmo di Carrara più pregiato: lo statuario. “Realizzazione” 2000, un busto in marmo bardiglio “Severità” 2000 e “Cogito ergo sum” 2001, sono esemplari per la forza plastica propria di quegli anni in cui è nata anche una delle più significative opere di Lustig, il “Roveto ardente” 2000 nella chiesa di San Antonio a Sestri Levante. “Indignazione” 2023 è realizzata in un marmo di Carrara speciale ‘suonante’, “Fuga dal vulcano” 2023 è in marmo bardiglio scuro, Come anche “Due volti” 2023.

Le due opere di cemento patinato sono:

“Realizzazione” , 2000, cm 60 x 35 x 30. L’elemento fondamentale di questa opera è la relazione tra la testa che pensa e le mani che realizzano, creando l’intensità di un lavoro inteso in senso generale-concentrato e eccezionale, proprio della buona arte…

“Lettura al mare” 2003, presenta una fanciulla su una spiaggia intenta nella lettura del suo libro e col cappello in testa. Oltre al riferimento naturale c’è il ricordo dello studio delle opere di Donatello.

La mostra è stata ufficialmente inaugurata sabato 16 dicembre alle ore 15:00.

Gli orari di visita coincidono con quelli di apertura di Villa Durazzo, ovvero 9:30-13:00 e 14:00-17:00. Domenica 24 dicembre l’orario sarà dalle 9:30 alle 13:00.  Lunedì 25, Natale, e martedì 26 dicembre, Santo Stefano, e lunedì 1° gennaio, Capodanno, chiuso.