Dopo il successo delle prime due edizioni, Santa Margherita Ligure si prepara a ospitare la terza edizione del Festival della Punteggiatura (il primo e l’unico in Italia) venerdì 21 e sabato 22 settembre, due date scelte per prossimità con il Punctuation Day americano (che si tiene ogni anno il 24 settembre negli Stati Uniti).
Perché un festival della Punteggiatura?
Questo festival nasce da un’idea comunitaria e democratica di punteggiatura: la punteggiatura, così come la lingua che identifica una comunità, appartiene a tutti, perché tutti noi, ogni volta che scriviamo o leggiamo, entriamo in rapporto con essa, in modo più o meno consapevole, per esigenze e scopi diversi (dal romanzo al tweet), su supporti diversi (dalla carta al PC, al tablet, allo smartphone), nelle più varie situazioni comunicative della vita quotidiana.
Quindi l’intento di questa edizione come delle precedenti è quello di portare la punteggiatura in piazza, di parlarne e condividerla al di fuori del contesto scolastico o accademico, di darne un’idea amichevole, funzionale, più vicina all’esperienza di tutti.

Inoltre c’è, nella scelta della parola “festival” – che ha nella sua radice l’idea di festa, di evento comunitario di condivisione gioiosa -, il desiderio di far scoprire, di rendere pubblica non solo l’importanza ma anche la bellezza della punteggiatura. Essa infatti è capace di generare ritmo, di dare ritmo al discorso, come in una danza data dal succedersi armonioso delle parti di un tutto. Inoltre serve a far sentire come in un discorso ben costruito ogni parola sta al suo posto per dire ciò per cui è stata scelta, per significare ciò che doveva significare: la punteggiatura assegna insomma il loro ruolo alle parole. Se dimentico una virgola nella frase “vado a mangiare, nonna” otterrò un “vado a mangiare nonna” che potrebbe avere senso solo nella favola di cappuccetto rosso.
Insomma, la punteggiatura è un veicolo fondamentale del senso e dello stile.

Gli ospiti che si potranno ascoltare, con ingresso libero e gratuito, come relatori sono come sempre studiosi di alto livello e prestigio: aprirà il festival, con un intervento su Punteggiatura e lingua, Stefano Bartezzaghi, autore di una vastissima produzione saggistica in qualità di esperto e appassionato di linguaggio, di giochi di parole e di enigmistica. La giornata di sabato si aprirà invece con un intervento su Punteggiatura e ritmo di Gian Luigi Beccaria, tra i più noti linguisti italiani, accademico della Crusca, è stato docente di storia della lingua italiana all’Università di Torino, è autore di numerosi studi sulla lingua e la letteratura italiana e di saggi divulgativi. Noto al grande pubblico per aver partecipato al programma televisivo Rai Parola mia, condotto da Luciano Rispoli.

Ma come sempre teniamo alla partecipazione non solo di teorici ma anche di artisti della parola, di scrittori che si trovano a manipolare la lingua e la punteggiatura per raccontare storie: quest’anno avremo la scrittrice Margherita Oggero, che nel 2002 ha esordito nella narrativa con il romanzo La collega tatuata. Sono seguiti, con altrettanto successo di pubblico, altri romanzi usciti per Mondadori e per Einaudi, tra cui Non fa niente (2017). Per la Rai ha scritto i soggetti della fortunata serie TV Provaci ancora prof con Veronica Pivetti.

Presenteremo tre libri sulla punteggiatura usciti o di imminente uscita nel corso del 2018, che testimoniano come negli ultimi anni ci sia stato un crescente interesse nei confronti di questo tema che ha portato a un fiorire di pubblicazioni sia specialistiche sia divulgative. La stessa studiosa a cui è affidata la direzione scientifica del festival, Elisa Tonani, non a caso è autrice di due volumi sulla punteggiatura rispettivamente nella narrativa e nella poesia italiana del 900.

Ma la nozione di punteggiatura fuoriesce dal contesto della lingua per significare anche in altri contesti (addirittura in altre discipline): del suo significato in musica ci parlerà Nicola Ferrari, musicista, musicologo e studioso di letterature comparate.
Della punteggiatura nell’arte figurativa del novecento ci parleranno due esperte di iconografia (Enrica Melossi e Erica Giacosa).

Un altro aspetto che questo festival vorrebbe comunicare è infatti la pluralità di voci e di sguardi attraverso cui si può usare e guardare la punteggiatura.
Ci sarà anche uno sguardo infantile: con un laboratorio di Punteggiatura creativa pensato per i ragazzi della scuola media ma aperto a tutti, e con un intervento a due voci (quelle di Beniamino Sidoti e di Angela Catrani) sulla punteggiatura nella letteratura per l’infanzia.
Insomma, punteggiatura per tutti i gusti e per tutte le età.
La manifestazione è libera e gratuita.