Vittorio G. Rossi “lo scrittore del mare”
e il Museo a lui dedicato a Villa Durazzo
Vittorio G. Rossi, nacque a Santa Margherita l’8 gennaio del 1898, dopo il diploma di capitano di lungo corso, ottenuto all’Istituto Tecnico Nautico di Camogli, venne ammesso all’Accademia navale di Livorno come allievo ufficiale di complemento. Subito dopo la Prima guerra mondiale fu inviato a Trieste col compito di riorganizzare la flotta abbandonata dalla Guardia di finanza austroungarica; promosso comandante e docente della scuola nautica da lui fondata per la Guardia di Finanza italiana in Istria, vi rimase otto anni. Trascorse lunghe licenze viaggiando per tutto il mondo su navi mercantili e scrivendo instancabilmente.
È stato scrittore e giornalista, inviato speciale del Corriere della Sera ed Epoca, ma nel corso di quel viaggio che fu la sua vita, fu anche occasionalmente marinaio e timoniere, palombaro e pescatore, carovaniere e minatore.
Morì a Roma il 4 gennaio del 1978 ma riposa nel cimitero di Santa Margherita Ligure.
A Villa Durazzo è stata allestita una Sala museale in suo onore, gli è stata intitolata la Scuola Media cittadina e una targa in via Roma è stata apposta al Palazzo dove nacque.
Le carte e i libri dello scrittore e giornalista Vittorio G. Rossi, da lui donati con lascito testamentario al Comune, sono stati costituiti in archivio e museo, secondo le sue volontà, nel 1979, presso la seicentesca Villa Durazzo in Santa Margherita Ligure.
Qui è stato ricostruito fedelmente lo studio dello scrittore. Vi sono conservate le sue opere, la sua biblioteca personale, un cospicuo carteggio e la documentazione della sua attività di giornalista. Di rilevanza storica è il reportage che egli realizzò nell’estate del 1951 nella Russia staliniana. Primo giornalista occidentale non comunista, ammesso a visitare la Russia Sovietica.
A lungo inviato speciale all’estero per vari giornali, ne trasse spunto per numerosi racconti e romanzi. Ne ricordiamo alcuni: Tropici, 1934; Oceano, 1938; Pelle d’uomo, 1943; Alga, 1945; Il granchio gioca col mare, 1957; Maestrale, 1976). Scrisse anche le biografie di A. Tassoni (1931) e Cristina di Svezia (1958).
Ma la sua produzione letteraria è notevole, tanto che la Casa Editrice Mondadori gli dedicò “in vita” una collana.
… Il mare insegna all’uomo molte cose, è la più grande scuola umana che esista…
L’uomo di mare non è un uomo come un altro, il mare gli toglie molte cose, ma quello che gli dà il mare, nessuno in terra glielo può dare…
Restate uomini di mare, perché il mare esalta e rafforza l’uomo, non lo umilia…
(da “Il mare e l’uomo”. Lettere ai marinai di Vittorio G. Rossi)
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