Nel primo fine settimana di luglio, sabato 1 e domenica 2, sul lungomare di Santa Margherita Ligure è in programma “Caccia alla bellezza”, un progetto di arte partecipata condotto dall’artista Maurizio De Rosa. Si tratta di un’attività che sfrutta la regola della caccia al tesoro per stimolare uno sguardo nuovo e favorire la consapevolezza del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e architettonico del nostro Paese, anche in luoghi già noti. Lo scopo è stimolare l’esplorazione, la ricerca, l’osservazione dei dettagli e dei beni culturali, per attivare un processo di appartenenza e riappropriazione dei luoghi da parte della comunità e creare una forte connessione tra il territorio e le persone che lo abitano.
Per attivare l’attività, vengono seminate sul territorio un numero definito di micro sculture di terracotta, seguendo una mappatura del territorio a discrezione dell’artista o ragionata con gli organizzatori. La caccia può interessare
un palazzo, un giardino, una via, un quartiere, o un’intera città. Si tratta di un’attività preziosa per diverse ragioni: perché dona consapevolezza con leggerezza, sostiene il senso di appartenenza ai luoghi, stimola il pensiero e l’azione, e riporta nella preziosa condizione di esploratori curiosi, attenti, aperti al mondo. Inoltre, è un’opportunità per esercitare uno sguardo non solo singolare, ma collettivo, durante il quale più persone contemporaneamente si mettono alla ricerca dei medesimi oggetti e si mettono in dialogo con gli stessi luoghi. Dopo la caccia, le stesse persone continuano il loro dialogo a distanza, riposizionando le opere trovate in altri luoghi e creando un’esplorazione potenzialmente senza fine. Si tratta di un’esperienza che tesse incontri visibili e invisibili ma che, sempre, posiziona di fronte a luoghi, persone, oggetti. Chi trova le opere può prenderle e portarle con sé, e all’interno troverà un messaggio sulla bellezza, che favorirà la riflessione.
Piccole terrecotte vengono seminate sul territorio seguendo una mappatura condivisa con gli organizzatori. Parte la ricerca. All’interno di ogni terracotta è alloggiato un breve messaggio. Chi trova le terrecottine le può tenere oppure può liberarle di nuovo altrove: riposizionando le opere trovate si crea un’esplorazione potenzialmente senza fine. Si può offrire la possibilità di condividere la propria esperienza con foto e messaggi sui social. Attestato di partecipazione per chi riesce a scovare la microscultura.