La Villa nacque secondo i canoni architettonici classici dell’epoca e questi si riflettono ancora oggi in alcuni elementi riconoscibili come: il parterre del Giardino all’italiana, l’agrumeto nella parte più riparata e soleggiata del parco e il bosco di castagni a occidente. Se ai Durazzo si deve questa impostazione del territorio, ai successivi proprietari è da attribuire la sua notevole trasformazione. Essi apportarono sostanziose modifiche al giardino: eliminarono il boschetto di castagni, impiantarono molte essenze sempreverdi, trasformando il giardino in un parco romantico dotato di giochi e di ombre, arricchito sulle terrazze da busti marmorei di illustri genovesi. Gli ultimi proprietari infine introdussero nuove piante esotiche e il parco venne arricchito con l’introduzione di magnolie, canfore, camelie e palme.
Oggi il Parco di Villa Durazzo costituisce un incantevole arredo della villa. Esso si estende per tre ettari. Entrando nel giardino e percorrendo il viale che conduce al Palazzo, si ha l’impressione di essere accolti in una atmosfera isolata dalla vita caotica e trafficata della città (soprattutto durante il periodo estivo). Il Parco è corredato da serie sinuosa di percorsi che conduco al parterre a fianco alla Villa. Questo ampio spazio ha ancora oggi la tipica struttura del Giardino all’italiana, con la geometria delle sue aiuole limitate dalle fitte siepi di bosso (Buxus sempervirens) che è rallegrata, alla momento della fioritura da gruppi di ortensie dai vari colori. Vi sono inoltre anche numerosi esemplari di cycas.
La ristrutturazione in stile inglese del giardino romantico ha portato alla sistemazione della silva retrostante. La villa, lungo quasi tutto il suo perimetro è circondata da una notevole collezione di camelie che a primavera mostrano una suggestiva fioritura. Infine la disposizione di piante arboree nella parte settentrionale del parco ricorda una tipica lecceta mediterranea.
ACCIOTOLATO PARCO VILLA DURAZZO
Tra le bellezze della seicentesca Villa Durazzo, residenza estiva della famiglia Durazzo prima e poi (a partire dal 1821) dei principi Centurione, c’è sicuramente la fitta trama di sentieri realizzati con ciottoli bianchi e neri. Lo stile è quello tipico del “risseu” ligure con i ciottoli levigati dall’azione delle acque marine o fluviali e tenuti insieme dal loro reciproco contrasto senza l’utilizzo di malte.
In particolare si evidenzia la pavimentazione della piazza antistante l’ingresso realizzata dal pittore sammargheritese Giovanni Franceschetti. In quest’opera i motivi floreali disegnano precise simmetrie nel loro circondare con grazia il pozzo centrale.