Prima edizione della rassegna teatrale “Teatro sotto le stelle”, al Parco del Flauto Magico di corso Rainusso a Santa Margherita Ligure, nelle serate di giovedì 1 e lunedì 5 settembre, sempre a partire dalle ore 21. Iniziativa a cura dell’Associazione Limelight e organizzata dai Servizi Bibliotecari del Comune di Santa Margherita Ligure.
In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno all’auditorium della scuola media “Vittorio G. Rossi” dell’Istituto Comprensivo di Santa Margherita Ligure in via Generale Liuzzi 1.
Ha aperto la rassegna, giovedì 1° settembre, la giovane artista Beatrice Schiaffino con un monologo di Andrea Balzola dal titolo “La Papessa”, su musiche originali di Alessandro Panatteri, costumi di Loredana Redivo, per la regia di Carmen Di Marzo.
Intorno a Papa Giovanni VIII aleggia un mistero tra i più oscuri della storia della Chiesa. Fu in carica negli anni dal 853 al 855, ma solo con la Riforma protestante, 600 anni dopo, si levò ogni segreto sulla sua figura. Perché Johannes Anglicus sotto la tiara fu Johanna, una donna. Fatto inconcepibile e blasfemo, per un’autorità religiosa tout court maschile e maschilista. Sì tale fu lo scandalo e la vergogna, nelle secrete stanze, che si decise di cancellare ogni traccia di questo pontificato. Che da allora, dunque, giace sospeso tra storia e leggenda.
“La Papessa” è uno spettacolo in bilico tra storia e realtà, dove quello che conta è la forza del messaggio. Intensità, profondità, umanità. “La Papessa” rappresenta un’immagine di donna possente che, proprio a causa del suo profondo, urgente, violento bisogno di conoscenza, vive dilaniata da un atroce conflitto, quello di assecondare il suo essere donna e negarlo costantemente. La donna che vuole sapere è pericolosa. La donna che sa è ancora più pericolosa.
Proprio per questo la Papessa diventa la regina dell’ambivalenza, superando tutti i limiti e spingendosi al confine della blasfemia. Consapevole del fatto che ciò che la muove non è tanto la sete di potere, quanto quella di mettere alla prova il suo intelletto, di superare per arguzia gli altri, gli uomini. Tuttavia, per quanto Joanna o Johannes Anglicus si dimostri all’altezza delle difficoltà e superiore ai suoi pari, l’identità femminile della protagonista è troppo forte per essere sopita dal raggiungimento della conoscenza e alla fine esplode.
«La Papessa è un progetto personale al quale tengo moltissimo – dichiara la protagonista Beatrice Schiaffino – che ritengo attuale necessario nel panorama artistico e culturale odierno. Un lavoro che ha attraversato la pandemia in prova e finalmente ha visto la luce nel 2022. Si tratta di un monologo intimo e avvincente scritto da Andrea Balzola, che narra la storia della Papessa Giovanna, la donna che ha sfidato ogni legge e dettame del suo tempo (IX secolo) pur di affermare la propria identità. In un’epoca in cui la donna era discriminata fin dalla nascita come inadatta alla cultura e alla spiritualità, Giovanna si ribella, studia, si spinge oltre ogni limite fingendosi anche uomo, fino a rendere possibile l’impossibile: diventare Papa con il nome di Giovanni VIII. A metà – non a caso – tra storia e leggenda, la figura della Papessa diventa archetipo collettivo di coraggio e affermazione individuale, di conoscenza e solidità, come suggerito anche dalla misteriosa Papessa dei Tarocchi. Un testo audace che tratta di emancipazione femminile, ma che in fondo parla a ciascuno di noi, incitando lo spettatore a difendere la propria libertà individuale, a qualsiasi costo. Le splendide musiche composte da Alessandro Panatteri e i costumi realizzati da Loredana Redivo impreziosiscono questo gioiello di teatro indipendente».
Durata dello spettacolo: 60 minuti. Link Youtube trailer La Papessa: https://youtu.be/98DAap38OG8
Lunedì 5 settembre il Gruppo Artistico Teatrale di Moneglia metterà invece in scena “Il Dio del Massacro”, tratto dall’opera teatrale della drammaturga e scrittrice francese Yasmina Reza, per la regia di Maria Grazia Rebuzzi.
Personaggi e interpreti: Beatrice Houllié (Fausta Aieta), Massimo Houllié (Matteo Del Buono), Giulia Reille (Elisa Leverone), Damiano Reille (Adriano Delucchi).
Fin dalle primissime battute di questa commedia, al tempo stesso esilarante e feroce, appare chiaro perché Roman Polanski abbia deciso di portarla sullo schermo, e perché attori come Isabelle Huppert, Ralph Fiennes e James Gandolfini abbiano voluto interpretarla a teatro. Poche volte, infatti, un autore è stato capace di squarciare con altrettanta soave crudeltà i veli destinati a ricoprire la costitutiva barbarie della creatura umana.
Nel lindo, assennato salotto borghese in cui due coppie di genitori si incontrano per cercare di risolvere, da persone adulte e civili quali essi ritengono di essere, una questione in fondo di poco conto (una lite scoppiata ai giardinetti tra i rispettivi figli), vediamo sgretolarsi a poco a poco le maschere di benevolenza, tolleranza, buona creanza, e di correttezza politica, apertura mentale, dirittura morale; e sotto quelle maschere apparire il ghigno del nume efferato e oscuro che ci governa sin dalla notte dei tempi: il dio del massacro, appunto.
Con uno humour corrosivo e una sorta di noncurante cinismo (e senza mai assumere il tono del moralista), in una lingua volutamente media, che sfodera tutto il suo micidiale potere, Yasmina Reza costruisce un brillante psicodramma, porgendo allo spettatore (e al lettore) uno specchio deformante nel quale scoprirà, non senza un acido imbarazzo, qualcosa che lo riguarda molto da vicino.
Ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni si possono contattare i Servizi Bibliotecari del Comune di Santa Margherita Ligure, telefonando allo 0185 205453.