L’Abbazia della Cervara

La sua origine risale all’estate del 1361, quando venne posata la prima pietra per la costruzione del nuovo monastero dedicato a San Girolamo. Autori del progetto e suoi primi abitanti furono i monaci benedettini che, nel corso dei secoli successivi, raggiunsero un enorme prestigio in tutta Europa.
Personaggi illustri
Questo luogo fu visitato da Francesco Petrarca, Santa Caterina da Siena, i papi Gregorio XI (1376), Urbano VI e Pio VII, da don Giovanni d’Austria (il famoso condottiero che sconfisse i Turchi a Lepanto nel 1574), dal letterato Alessandro Piccolomini (16. secolo) e nel secolo scorso da Guglielmo Marconi.
Ma la Cervara fu anche il luogo dove Francesco I re di Francia – sconfitto a Pavia nel 1525 da Carlo V di Spagna – venne imprigionato nella torre a strapiombo sul mare del Tigullio.

L’Abbazia attraverso i secoli.
Il Quattrocento e il Cinquecento furono per il cenobio i secoli di maggiore splendore: se ne scorgono le tracce nell’impianto architettonico della chiesa, nello splendido chiostro quadrangolare e in alcuni ambienti del monastero. La torre cinquecentesca, nei pressi dell’ingresso, fu costruita nel secolo XVI, a difesa dei pirati saraceni.
Ma la Cervara resistette a ben altro, comprese le terribili vicende rivoluzionarie di fine Settecento con la conseguente soppressione degli ordini monastici e l’abbandono del monastero da parte dei benedettini.
All’inizio dell’Ottocento tornò a nuova vita, grazie a una colonia di monaci Trappisti venuti dalla Francia, per poi essere nuovamente abbandonata per alcuni anni e, infine, sottomessa alla Diocesi di Chiavari che la mise in vendita nel 1859.
Iniziarono così i passaggi a diverse proprietà. Dopo la presenza di altri gruppi religiosi – i Somaschi a fine Ottocento e i Certosini all’inizio del Novecento, la Cervara fu definitivamente destinata a dimora privata a partire dal 1937.
Dichiarata Monumento Nazionale dal 1912, il complesso della Cervara ha trovato rinnovato vigore grazie al progetto di ripristino che ne salvaguarda l’aspetto paesaggistico, conservando assetto e destinazione d’uso originari.
A partire dal 1990 – anno in cui fu acquisita dall’attuale proprietà – sono stati avviati importanti lavori di recupero e di restauro, condotti con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, su progetto dell’architetto Mide Osculati, con l’intervento per il restauro pittorico di Pinin Brambilla Barcilon, la celebre restauratrice del Cenacolo di Leonardo.

Il Giardino
La Cervara è famosa non solo per la sua storia, ma anche per il suo giardino storico all’italiana che contiene un concentrato botanico di tutto il mondo: dall’Agave americana alla Sterilitzia, dalla palma cinese alla bougainvillea, dalle camelie al pepe rosa, dai pini d’Aleppo al monumentale glicine della corte interna. Il tutto contornato dalle siepi di bosso. Qui la vegetazione mediterranea è protagonista di un seducente percorso di profumi, con le piante di capperi, i pini da pinoli, gli agrumi. E per finire il piccolo giardino di piante aromatiche ed officinali è un omaggio all’antica tradizione del sapere botanico che si coltivava nelle abbazie.