Le origini del pizzo al tombolo di Santa Margherita un’imprenditrice del XX secolo
ANGELA VIGNOLO IN BAFICO
un’imprenditrice del XX secolo
Si dice che furono i marinai ad importare questa tecnica di lavorazione dall’ Oriente e che anticamente i pizzi venivano realizzati con filo d’oro.
La prima notizia scritta che ne abbiamo risale al XIII secolo, come riportato negli “Annali di Santa Margherita Ligure” di Attilio Regolo Scarsella. Vi si legge che il 28 maggio del 1242, Soliano di Pescino, accorda il permesso alla figlia Caterina di imparare l’arte di tagliare e filare l’oro, e stipula un contratto per tre anni con Villana, moglie di Vivaldo Battifoglio di Genova.
Caterina fu quindi, in un certo qual modo, la prima delle merlettaie della nostra città.
Le merlettaie di Santa Margherita sono sempre state molto abili e i loro pizzi molto ricercati. Praticamente quasi tutte le donne della città erano impegnate in questa occupazione e i loro merletti venivano esportati in Italia e all’estero.
Vorrei ricordarne una fra tutte che diventò anche una importante imprenditrice, Angela Vignolo in Bafico.
Nata a Chiavari il 16 febbraio 1828 da Bartolomeo Vignolo e Marianna Ramezzano, all’età di 21 anni si trasferì a Santa Margherita in seguito a matrimonio contratto con Giovanni Battista Bafico, cordaio sammargheritese, che fu celebrato l’11 agosto del 1849. Qui si interessò moltissimo all’industria dei pizzi e nel 1850 fondò una “fabbrica dei merletti”.
Con la sua attività dette lavoro ad oltre 250 famiglie, migliorando la qualità dei pizzi tramite la sua opera di perfezionamento delle cartine; proprio per l’alto grado di precisione e qualità dei suoi manufatti, ottenne moltissime onorificenze e nel 1866 ricevette il reale brevetto n. 239 con cui il Re d’Italia le accordava di poter fregiare la sua fabbrica dell’insegna reale. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1890, la ditta passò al figlio Michele Bafico e alla nuora Giovanna Rosselli, che continuarono la produzione dei pregiati merletti di Santa Margherita. Essi venivano esportati anche in America e nel 1893, alla esposizione Colombiana di Chicago, la ditta Bafico fu premiata con diploma di primo grado e medaglia.
La Sig.ra Angela viene ricordata, fra le altre cose, per la confezione di un ombrellino in un pezzo unico, a disegni di rose e margherite, donato dalle dame genovesi alla Regina Margherita di Savoia, in occasione del suo matrimonio con il principe Umberto di Savoia (22 aprile del 1868).
Nel Cimitero Monumentale di Santa Margherita Ligure, dove è sepolta, presso la tomba della famiglia Bafico, si può ancora oggi ammirare un busto che la ritrae, anziana, con indosso una bellissima veletta in pizzo che lo scultore ha riprodotto fedelmente scolpendo il marmo.
Davanti alla Biblioteca Comunale “Italo Bertoni” vi è una piazzetta dedicata ad Angela Bafico e alle merlettaie di Santa margherita Ligure
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